PRODOTTI TIPICI
Olio d’oliva di ottima qualità. E’ la risorsa più preziosa della campagna,
viene prodotto direttamente dai piccoli proprietari e conservato per il
consumo familiare e per
il piccolo commercio.
Insaccati del maiale. Come dicevano gli antichi: “del maiale
non si butta niente”. I prodotti sono vari e naturalmente genuini:
salsiccia, salame, capocollo, costato, pancetta, lardo, buccularu.
Le frittole, specialmente nel passato, si consumano invitando alla
tavolata parenti e amici per l'ultimo atto del "rito del maiale."
Le cicciole "curcuci" raccolte al fondo della caldaia, come allora,
vengono raccolte, conservate e mangiate durante l'anno.
Funghi porcini. Si possono raccogliere prevalentemente
nel periodo autunnale nei vicini boschi
dell'Aspromonte.
Latticini. Esistono nel paese piccoli allevatori che
forniscono il latte di giornata (come avveniva una volta),
una gustosissima ricotta e del buon formaggio.
Ortaggi. Una volta venivano prodotti principalmente nella
contrada Ciarro, dove esistevano una miriade di piccoli
appezzamenti adibiti a giardino. Oggi, a causa dei lavori
per la costruzione della nuova strada, non è rimasto
quasi niente. I pochi "superstiti", che non si rassegnano ad
abbandonare la campagna, in piccoli appezzamenti di terra
producono: fagioli, pomodori, patate, zucchine, melanzane,
peperoni, basilico, prezzemolo, cipolle...
Prodotti sott’olio. Gli ortaggi prodotti nella campagna,
o comprati altrove, vengono conservati per consumarli
durante l’inverno. Tra i prodotti più diffusi nelle famiglie,
vale la pena di ricordare: la giardiniera, i pomodori secchi,
le melanzane, le
zucchine, ecc.
Arance. Una volta era una vera e propria fonte di
reddito per coloro che le coltivavano, oggi questo prodotto
è poco redditizio, e per questo, gli aranceti si trovano
in stato di abbandono.
Castagne. L’emigrazione, l’allontanamento dalla campagna,
il benessere degli ultimi decenni, hanno abbassato
notevolmente la produzione di questi gustosissimi
frutti.
Ciliegie. Una volta il comune di S. Alessio era considerato
il paese delle ciliegie. Oggi questo prodotto è raro e pare
che la causa della bassa produzione sia da ricercare
nei fattori climatici e nell’inquinamento atmosferico.
di alto fusto, in autunno non c’è tavola dove non
abbondi questo frutto, che peraltro, viene usato
in tanti
tipi di dolce.
Fichi. Altro frutto che si produce in abbondanza.
Oltre a mangiarli freschi, vengono fatti essiccare al sole
e poi conservate per l’inverno (Cuzzuli). Oppure,
vengono tagliate in due, allargate su appositi contenitori
(Sfirrazi) e fatte asciugare al sole, quindi, accoppiate
a due a due (Chiappe), vengono inforcate in appositi
puntelli di canna e conservate per l’inverno.
Fichi d’india. Questo delizioso frutto che cresce
spontaneamente e che non ha bisogno di cure
particolari, si può gustare in autunno.
L’unico problema è rappresentato dalle numerosissime
spine che ricoprono la buccia, occorre maneggiare
con molta
cura e mangiarne con moderazione.
Miele. Quello di castagno si presenta liquido,
con una colorazione marrone più o meno scura,
il gusto è amarognolo e forte. Quello millefiori
tradizionale ha una consistenza fluida e granulosa.
Ha un sapore dolciastro con un retrogusto amarognolo.